“SHOW & TELL. GLI OGGETTI RACCONTANO”: gli EVENTI del nuovo progetto co-creativo a Pavia, tra Università e scuola

SABATO 9 APRILE: Teatro degli oggetti al LS “N. Copernico”

Ore: dalle 14.00 alle 16.30

Dove: Auditorium della scuola – via Verdi 23/25, Pavia

GIOVEDÌ 28 APRILE: Teatro degli oggetti all’ITIS “G. Cardano”

Ore: dalle 09.15 alle 12.30 – Storytelling

Ore: dalle 15.00 alle 18.00 – Presentazione di strumenti storici

Dove: via Verdi 19, Pavia

LUNEDÌ 2 MAGGIO: Teatro degli oggetti con tutte le scuole partecipanti

Ore: dalle 10.00 alle 13.00

Dove: Aula Magna dell’Università di Pavia – Corso Strada Nuova 65, Pavia

VENERDÌ 13 MAGGIO: Teatro degli oggetti all’IIS “L. Cossa”

Ore: dalle 10.00 alle 12.00

Dove: Palestra della scuola – viale Necchi 5, Pavia

VENERDÌ 27, LUNEDÌ 30, MARTEDÌ 31 MAGGIO: Teatro degli oggetti all’IS “Taramelli-Foscolo”

Ore: in orario scolastico

Dove: Link Zoom, fornito sui siti del progetto e della scuola



Il Museo per la Storia dell’Università è stato, per tutto l’arco dell’anno scolastico 2021-22, promotore e coordinatore del progetto co-creativo “Show & Tell (S&T): Gli oggetti raccontano. Storytelling partecipativo tra Università, Scuole e Città”, che ha unito in collaborazione enti dell’Università di Pavia e scuole della città.

L’Istituto di Anatomia e il Dipartimento di Fisica hanno sviluppato e proposto, insieme al Museo e agli insegnanti delle scuole ITIS G. Cardano, IIS L. Cossa, Liceo Scientifico N. Copernico e Istituto Superiore Taramelli-Foscolo, attività specifiche e personalizzate per gli studenti.

Gli studenti sono stati attivi protagonisti, in museo e a scuola, di laboratori storici su argomenti scelti, come l’elettromagnetismo e l’ottica, oppure sono entrati in laboratori universitari dove hanno utilizzato apparecchiature moderne di microscopia o per lo studio dell’anatomia, come il tavolo anatomico virtuale Anatomage. Parallelamente, sono stati introdotti alle scoperte, alle invenzioni e ai contesti che hanno caratterizzato la scienza dal XVIII al XX secolo, sia in ambito fisico che medico.

I laboratori storico-scientifici e i pezzi antichi hanno ispirato i ragazzi coinvolti a sviluppare storytelling scientifici grazie ai quali assumeranno il ruolo di narratori durante i numerosi eventi tra scuole partecipanti e Università. Lo storytelling, elemento chiave dell’attività, fa leva su aspetti coinvolgenti della narrazione per avvicinare emotivamente lo spettatore alla vicenda presentata. I giovani storyteller si rivolgeranno prima ai propri compagni di scuola, poi ai colleghi di scuole diverse e quindi alla cittadinanza in visita al museo o alle scuole. In questo modo sarà possibile permettere a tutti (studenti, insegnanti, cittadinanza) di avvicinarsi alla storia della scienza e della tecnologia, alla comprensione delle reali pratiche scientifiche e della loro evoluzione, dei contesti che ne hanno determinato lo sviluppo e delle ricadute che su di essi le scoperte scientifiche hanno determinato.

Il progetto nasce infatti dalla consapevolezza che la cultura scientifica è importante in quanto rende il cittadino consapevole di sé stesso, della realtà in cui vive e delle sfide a cui è chiamato, oggi sempre più pressanti. È questa consapevolezza che determina la curiosità di rivolgere lo sguardo agli altri e al mondo con apertura mentale e spirito critico. Si va affermando da molti anni il concetto di cittadinanza scientifica (scientific citizenship), con il quale si intende l’inclusione progressivamente sempre maggiore di cittadini all’interno delle attività e delle pratiche proprie della scienza, al fine di stimolare una partecipazione più attiva e responsabile dei cittadini stessi al processo democratico nell’ambito di una società fondata sulla conoscenza. La cittadinanza scientifica può essere sviluppata attraverso l’approfondimento storico, in quanto esso consente una migliore comprensione e interpretazione delle problematiche che oggi permeano il tessuto sociale, stimolando la riflessione critica e formando cittadini più consapevoli; cittadini che potranno a loro volta essere parte attiva sia interloquendo e portando la propria esperienza durante i numerosi eventi sia ripercorrendo esperienze storiche e proseguendo l’esplorazione tramite app e social media.

Sempre più frequentemente, il Ministero dell’Istruzione e quello dell’Università e della Ricerca, così come diversi enti e associazioni comunitarie, spingono verso una maggiore integrazione tra le realtà del territorio e il superamento della suddivisione tra educazione formale, non formale e informale. Le attività svolte all’interno del progetto hanno pertanto mirato anche a dare risalto al patrimonio scientifico-tecnologico a disposizione degli enti e delle scuole, adottando linee di intervento comuni in un’ottica di collaborazione e valorizzando esperienze e competenze per la costruzione di una comunità di ricerca e di pratica. Molti studenti hanno partecipato al progetto all’interno dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (ex alternanza scuola-lavoro, ora PCTO) tra Museo per la Storia, Dipartimento di Fisica e scuole, in particolare con l’istituzione di un gruppo di lavoro di studenti dell’IIS L. Cossa, noto come TeamCo,  dedito alla progettazione coerente di grafica e di comunicazione del progetto (anche tramite i social media Instagram, Facebook e Youtube) e di un gruppo di studenti dell’ITIS Cardano che hanno prestato le proprie competenze informatiche alla costruzione di un sito web del progetto: http://set.unipv.it/ .

Gli eventi saranno dunque pubblicizzati online così come nelle comunità coinvolte, e si articoleranno in Teatri degli oggetti, dove verranno mostrati e raccontati oggetti scientifici, e attività da “cicerone” al Museo per la Storia dell’Università, dove gli storyteller racconteranno al pubblico in visita le vicende legate agli oggetti esposti.

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