Informazioni sui musei universitari .
Il museo raccoglie una grande quantità di strumenti scientifici, preparati anatomici e patologici, documenti e volumi antichi, che sono una testimonianza materiale della storia secolare dell’Università di Pavia. Qui potrete ascoltare mille storie su personaggi brillanti, autori di scoperte eccezionali, medici coraggiosi in lotta contro la malattia, scienziati interamente devoti alla ricerca di un sapere mai definitivo e, sullo sfondo, troverete tracce della vita studentesca, della storia d’Italia, delle origini, antichissime, dell’Ateneo. La collaborazione con le scuole e con il pubblico che visita le nostre sale ci arricchiscono continuamente spingendoci alla ricerca di nuovi modi di presentare e far conoscere le nostre collezioni e ci incoraggiano a proseguire con entusiasmo nel nostro lavoro. Vi aspettiamo per accompagnarvi in un ‘viaggio’ attraverso le nostre storie!
Il Museo della Tecnica Elettrica ha l'obbiettivo di presentare il patrimonio storico della tecnica elettrica ed il suo impatto su tutti gli aspetti della vita quotidiana. Esso intende fare cio' in una dimensione internazionale, coprendo l'intero arco di tempo dalle origini ai giorni nostri. Collocato a Pavia, esso rappresenta un omaggio permanente ad Alessandro Volta, inventore della pila elettrica e professore presso l'Universita' di Pavia. Il Museo e' stato istituito nel mese di marzo del 2007, grazie ad un accordo di programma tra Universita' di Pavia, Regione Lombardia, Provincia di Pavia ed il Comune di Pavia. Facente parte dell' Universita' il Museo e' un'istituzione aperta al pubblico con finalita' di formazione, ricerca, conservazione e divulgazione in modo stimolante ed informativo.
Kosmos, il nuovo Museo di storia naturale dell’Università di Pavia, vanta una unicità storica e collezioni scientifiche di altissimo valore. Nel recente e rinnovato allestimento è aperto al pubblico tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 10.00 ale 18.00 per accompagnare il visitatore in un viaggio alla scoperta della scienza e della natura, dal passato al futuro, toccando altresì temi di grande attualità legati al destino del Pianeta. Lungo il percorso si ammirano i pezzi salienti della collezione storica con i reperti di Lazzaro Spallanzani, fondatore del Museo, fino alle ultime acquisizioni, frutto di proficue collaborazioni di Kosmos con altre istituzioni scientifiche italiane e internazionali.
La raccolta fu fondata nel 1819 da Pietro Vittorio Aldini con funzioni eminentemente didattiche, che ne hanno costituito nel tempo il criterio-guida. Ospita categorie monumentali diverse, che coprono un arco cronologico dalla preistoria al tardo antico, con una piccola sezione egizia con due mummie. Sono esposti sculture, capitelli, vasellame domestico, oggetti fittili, monete, iscrizioni, ma anche falsi e pseudoantichi.
Il Museo è dedicato a Camillo Golgi (1843-1926), vincitore, nel 1906, del premio Nobel per la medicina per l’invenzione di un metodo istologico, la reazione nera o cromoargentica che pose le basi delle moderne neuroscienze. Gli studi di Golgi sulla malaria dimostrarono la costanza delle modificazioni morfologiche tra un accesso febbrile e l’altro (ciclo di Golgi) e che l’accesso febbrile nelle diverse forme in cui si presenta la malattia deriva dalla riproduzionedel plasmodio, il parassita che provoca l’affezione (legge di Golgi). Lo scienziato identificò inoltre uno dei componenti fondamentali della cellula,l’apparato reticolare interno, che prese poi il nome di apparato di Golgi. Si conservano preparati microscopici, documenti autografi, disegni e strumenti.
L’orto Botanico, costituitosi alla fine del XVIII secolo, si estende su una superficie di circa 2 ettari ed è gestito dall’Università di Pavia. Attualmente è organizzato in collezioni viventi di piante ex-situ (Giardino botanico) e collezioni viventi in–situ localizzate nel Centro Didattico della Riserva “Bosco Siro Negri”, banca del germoplasma ed erbario.
Il Roseto è attualmente suddiviso in tre grandi aree: rose selvatiche, rose antiche e ibridi moderni. L’aiuola del Tè ospita Camelia sinensis forma biologica ticinensis, coltivata sin dalla fine del XIX secolo. La serra delle orchidee annovera specie esotiche come la Vanilla planifolia (vaniglia), Angraecum sesquipetale (Orchidea di Darwin) e l’australiana Dendrobium kingianum. La serra tropicale Tomaselli, contiene attualmente diverse specie tropicali. La serra delle piante utilitarie Briosi ospita piante esotiche da frutto, aromatiche, da legno e ornamentali. Nelle serre Scopoliane sono conservate le Cycadaceae, le succulente appartenenti alle diverse famiglie e la particolarissima gimnosperma Welwitschia mirabilis; sul retro delle serre si trova il monumentale Platano di Scopoli (Platanus hispanica) la cui introduzione è attribuita a Giovanni Antonio Scopoli in onore di Linneo, nel 1778.
La aiuole di piante autoctone nemorali e xerofile sono state realizzate a partire dal 2004 per accogliere specie della pianura lombarda, molte delle quali protette e rare.
Il museo di mineralogia dell'Università di Pavia trova le sue origini nella sezione dedicata al regno minerale del Museo di Storia Naturale fondato da Lazzaro Spallanzani nel XVIII secolo. Insieme a Spallanzani, nei primi 30 anni dalla sua fondazione, operarono all’ordinamento mineralogico Paolo Sangiorgio, Antonio Scopoli, Ermenegildo Pini e Giovanni Battista Martinenghi, che nel 1801 diede alle stampe il primo catalogo di minerali ordinati col sistema di Werner.
L’attuale organizzazione delle collezioni mineralogiche è articolata in 2 parti: la prima riguarda la sistematica mineralogica, mentre la seconda comprende sia campioni mineralogici di maggiore interesse regionale sia quelli di grandi dimensioni.
Su ogni campione esposto è riportato un numero d'ordine e, sui campioni di più vecchia data, anche il numero di catalogo riferibile a quello di Sartorio menzionato nella storia del museo. Per quanto possibile è stata lasciata sulla basetta di ogni campione la cartellinatura originale per non fare perdere al museo la sua memoria storica, con la consapevolezza che spesso, sia il nome riportato che, la località di provenienza non tengono conto delle indicazioni suggerite dalla recente letteratura e delle modificazioni geo-politiche verificatesi negli ultimi anni. Nel museo si svolge un’intensa attività didattica legata non solo alle normali lezioni rivolte agli studenti dei corsi di laurea in Scienze e Tecnologia per l’ambiente e la natura, Geologia e risorse naturali e Chimica, ma anche a fruitori non appartenenti al mondo universitario mediante visite guidate a gruppi e scolaresche.