Carlo Forlanini
Carlo Forlanini (Milano,1847 – Genova, 1918) si laureò a Pavia in medicina nel 1870, dopo essersi formato nel laboratorio di medicina sperimentale fondato da Paolo Mantegazza. Dopo aver esercitato la professione medica a Milano fu docente, a Torino, di Propedeutica e Patologia medica e successivamente, a Pavia, di Patologia medica e Clinica medica.
Lungo tutto il corso della sua carriera si dedicò alla ricerca sulle patologie polmonari e, in particolare sulla tubercolosi e sulla sua cura, ideando una terapia basata sulla compressione e immobilizzazione del polmone per mezzo di un pneumotorace artificiale. Il metodo di Forlanini consisteva sostanzialmente nel mettere a riposo il polmone malato per facilitarne la guarigione, mediante introduzione nel cavo pleurico di gas inerti (azoto o aria filtrata) con un semplice ago.
Le sue idee non furono facilmente accolte dalla mentalità dei medici di quel tempo e solo dopo molti anni il suo metodo venne approvato e adottato in tutto il mondo.
Il nome di Forlanini è legato anche ad altre ricerche: fu tra i primi in Italia a occuparsi di pressione arteriosa e si deve alla sua scuola l’invenzione dello sfigmomanometro da parte dell’allievo Scipione Riva-Rocci.