I primi STRUMENTI

Forse saprete che il primo strumento per misurare la pressione dell’aria si deve a Evangelista Torricelli; nel 1644, Torricelli eseguì il famoso esperimento in cui rovesciò un tubo pieno di mercurio in una vaschetta contenente a sua volta mercurio.

Nel 1654 Vincenzo Viviani, discepolo di Galileo e allievo di Torricelli, usò il marchingegno torricelliano per rilevare i valori della pressione atmosferica nell’ambito della rete meteorologica voluta dal Granduca di Toscana Ferdinando II.

Per rendere il dispositivo di Torricelli più maneggevole Pascal e, successivamente, Boyle, sostituirono la vaschetta con un tubo a U, in cui il tubo aperto era molto più corto dell’altro: e voilà, ecco il barometro a sifone.

Nelle immagini potete osservare due barometri conservati in sala Ottocento: a sinistra un barometro a sifone (con termometro e igrometro) e a destra un barometro di tipo Fortin.
In meteorologia si usavano dei barometri a sifone di accurata costruzione come campione, mentre i barometri di Fortin erano utilizzati come ordinari strumenti da stazione.

Molto più maneggevoli dei barometri a mercurio sono i barometri aneroidi o metallici, uno dei quali, costruito dalla ditta Negretti e Zambra, venne utilizzato da James Glaisher nella famosa ascesa con pallone aerostatico del settembre 1862.

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