Piccola fiaba del lunedì. La storia di uno scienziato che scoprì un raggio che fu davvero molto usato

Inverno 1895. Wilhelm Roentgen è in casa, nel suo studio, a luci spente. Dal tavolo, libri, strani strumenti meccanici, oggetti in metallo e lastre fotografiche mandano bizzarre ombre a danzare sulle pareti.

Disegno di Ester Maria Bernardi

Röntgen si guarda intorno, eccitato; stava sperimentando con scariche elettriche attraverso gas a bassa pressione, quando osserva che un foglio di carta coperto di una sostanza particolare (il platinocianuro di bario) diventa fluorescente! E non è tutto. La stessa cosa accade coprendo il tubo con cartoncino nero.

Röntgen intuisce che dei raggi invisibili attraversano i materiali, ma in maniera diversa, e non tutti. Chiama la moglie Bertha; vuole dirle subito della sua scoperta. Entusiasta, le chiede di prestargli la mano, la sinistra, quella con l’anello: la vuole immortalare su una lastra fotografica. È la prima radiografia della storia!

Lo scienziato spedisce una comunicazione alla comunità scientifica spiegando la scoperta dei nuovi raggi, che chiama X; la foto della mano di Bertha fa il giro del mondo, viene pubblicata in ogni dove.

Scienziati da tutto il mondo replicano l’esperimento: è una nuova rivoluzione in fisica e medicina!

Röntgen potrebbe arricchirsi brevettando i raggi X, ma decide di renderli pubblici e liberi: su alcune scoperte non si deve porre alcun prezzo!