Storie di medici. Bartolomeo Panizza, una vita avventurosa

A volte dietro la storia accademica di uno scienziato si riesce a intravedere anche una vita davvero avventurosa e piena di passioni. È il caso di Bartolomeo Panizza (1785-1867), grande anatomista e maestro del premio Nobel Camillo Golgi.

Bartolomeo Panizza

Fu un antesignano nelle ricerche sulle localizzazioni cerebrali delle funzioni psichiche, con la scoperta dell’area corticale della visione, grazie alla quale attribuì alla regione posteriore dell’encefalo il ruolo di stazione di arrivo della sensibilità visiva.

Disegni originali di Panizza relativi agli studi sull’area corticale visiva conservati nell’Archivio del Museo

Panizza, descritto dai suoi studenti come un docente sempre gentile e disponibile, capace di entusiasmare coloro che assistevano alle sue lezioni ma sempre, si potrebbe dire, ‘alla mano’, fu anche un acceso patriota. In gioventù partecipò alla campagna di Russia al seguito delle truppe napoleoniche e tornato in patria dopo un periodo di prigionia coltivò segretamente i suoi ideali libertari, legandosi con vincoli di parentela, amicizia e comuni ideali alla famiglia Cairoli.

Controllato dalla polizia austriaca venne descritto come “un gran fanatico … ma astuto da non lasciarne traccia e fingere tosto il contrario”. Nel 1860, anno in cui il figlio Emilio combatté in Sicilia fra i garibaldini, Panizza ebbe la soddisfazione di essere senatore del Regno.

Microscopio e micropreparati di Panizza conservati al Museo