Storie di medici. L’antisepsi

Fu Joseph Lister a imprimere una svolta decisiva alla chirurgia, introducendo l’uso dell’acido fenico in forma spray nel trattamento delle ferite e delle operazioni chirurgiche e segnando la nascita del principio dell’antisepsi.

Nel 1865 Lister curò un ragazzino, James Greenlees, che era stato travolto da un carro, riportando una grave frattura esposta a una gamba – una situazione che, in genere, portava all’amputazione. Il chirurgo scozzese tentò invece di salvare l’arto, trattando la ferita con acido fenico. Sei settimane dopo il piccolo poté uscire dall’ospedale camminando. Tra i pionieri dell’antisepsi troviamo anche, a Pavia, Enrico Bottini, al quale è dedicata una vetrina nella sezione di medicina del nostro Museo

Nebulizzatori come quello in foto furono usati nella seconda metà del XIX secolo per diffondere intorno al tavolo operatorio l’acido fenico allo scopo di proteggere il paziente da eventuali infezioni.

Un fornello ad alcool scaldava la caldaia contenente acqua; il vapore, uscendo dalla strozzatura del tubo, aspirava e nebulizzava il medicinale contenuto nella scodellina.


Un nebulizzatore di Lister simile a quelli esposti al Museo per la Storia

Enrico Bottini

Un diploma per ricordare i XXV anni di insegnamento di Bottini conservato nell’Archivio del Museo