Piccola fiaba del lunedì: nel 1872 il dottor Golgi fa una scoperta incredibile, scopre una cosa fino ad allora invisibile

Ebbene, in Università a Pavia più non può restare:

Camillo Golgi i suoi studi voleva continuare,

ma ora un posto in ospedale deve accettare

in Abbiategrasso, dove si curan malattie assai rare.

Finiti i tempi della ricerca posson sembrare,

eppure il buon dottore non si lascia scoraggiare;

tutto solo, pochi strumenti e microscopio basilare

in una vecchia cucina: vuol vedere le cose ben chiare!

Sul tessuto del cervello continua a ragionare;

ed ecco, magari un’idea un po’ singolare

cose a occhio nudo ignote può mostrare…

persino una struttura nervosa  cellulare!

I tentativi a buon fine sembrano andare,

immergendo i provini in una sostanza particolare.

E ben presto Golgi riesce a dimostrare

che il tessuto nervoso a una foresta è similare.

“Reazione nera” la tecnica si viene a chiamare

e per la scienza medica mondiale è gran affare

perché si può ora facilmente studiare

la cellula del cervello, che ci fa pensare!

Con ciò si vuol dire che è importante perseverare:

dalle nostre difficoltà sempre può derivare –

anche quando proprio non può sembrare – davvero un bene grande come il mare.

Testo e illustrazione di Ester Maria Bernardi

Per saperne di più su Camillo Golgi: Paolo Mazzaello, Il Nobel dimenticato. La vita e la scienza di Camillo Golgi, Torino, Bollati Boringhieri, 2019