Piccola fiaba del lunedì. C’era una volta un medico che viaggiò in una terra lontana, lontana…

Cesare Lombroso era completamente privo di senso pratico. Distratto e notoriamente sbadato, dimenticava cose ovunque!

Era anche, però, un medico famoso. Nell’estate 1897 decise, cambiando idea all’ultimo minuto, di accettare un invito a un importante convegno di medici a Mosca.

All’improvviso, senza avvisare nessun parente, Lombroso semplicemente si accodò a degli amici che partivano per la Russia: aveva con sé un bagaglio piccolino e non si era informato né del cambio di moneta né degli orari dei treni!

In Ungheria, durante una sosta, Lombroso si separò dai compagni e non solo perdette (e ritrovò dopo qualche ora) il portafogli ma perse anche il treno!

In qualche modo, proseguì con il viaggio. Volendo evitare altre difficoltà con il portafogli, sparse il suo denaro in diverse zone della valigia e degli abiti… ma finì comunque per perdere ben 500 lire. Comunque, più di quello che avrebbe perso se avesse lasciato i soldi dov’erano: perse infatti di nuovo il portafogli, e poi gli occhiali, e infine la valigia stessa!

La valigia fu per fortuna ritrovata, e Lombroso riuscì ad arrivare sano e salvo a Mosca.

A quel punto… Lombroso sapeva che un grande scrittore, geniale ma particolarissimo, viveva a qualche ora di distanza: Lev Tolstoj. Secondo Lombroso, la genialità era strettamente legata alla follia ed era una «compensazione biologica» per un eccessivo sviluppo intellettuale. Quale miglior soggetto di studi, dunque, del radicale scrittore?

Disegno di Ester Maria Bernardi

Tolstoj viveva nella profonda campagna russa. Accolse Lombroso, e a un certo punto suggerì un bagno nel laghetto vicino casa. Lombroso accettò; si gettò impavido nell’acqua: e rischiò di annegare. L’atletico Tolstoj dovette correre alla riscossa: lo afferrò e lo trasse a riva.

Parlarono a lungo, e cosa si dissero è un mistero. Entrambi però scrissero dell’incontro nei propri diari: “Ho sciupato il fiato a vuoto!” si lamentò Lombroso. Tolstoj, all’epoca 69enne, annotò invece su Lombroso: “Un vecchietto ingenuo e limitato”.

Non tutti son fatti per andare d’accordo…

Per saperne di più: Paolo Mazzarello, Il genio e l’alienista. La strana visita di Lombroso a Tolstoj. Torino, Bollati Boringhieri, 2005.