Piccola fiaba del lunedì. C’era una volta un medico che curava i polmoni e donava il respiro
1882. Carlo Forlanini si era laureato ormai da 12 anni, all’Università di Pavia: faceva il medico da tanto tempo, ormai! E fin da subito, si era interessato alle malattie polmonari.
Era molto diffusa all’epoca una malattia brutta, la tubercolosi, che colpiva soprattutto i polmoni.
Non si erano ancora scoperti farmaci adatti, non si sapeva come curarla.
Nel 1882, Forlanini ebbe un’idea per combattere la tubercolosi con un intervento chirurgico; quindi, inventò uno strumento particolare, che permetteva di far riposare il polmone malato, contrastando l’aggravarsi della malattia: lo chiamò pneumotorace artificiale.
Forlanini cominciò quindi a curare i suoi malati, con risultati molto buoni. Il metodo fu il primo trattamento efficace contro la malattia, prima che essa potesse essere curata con un antibiotico, la streptomicina, scoperto solo molti anni dopo.
Quando Forlanini morì, molti dei suoi pazienti guariti parteciparono al suo funerale, portando fiori.