Piccola fiaba del lunedì. C’era una volta un giovane medico
1825. Bartolomeo Panizza era un giovane anatomista all’Università degli studi di Pavia; lo studio dell’anatomia umana, all’epoca, poteva essere piuttosto difficile e si mostrava agli studenti come era fatto il corpo umano anche con l’aiuto di bellissimi e accurati modelli in cera, fatti a mano da artisti esperti.
A Panizza interessava mostrare a tutti una cosa che ognuno ha ma che in
pochi possono osservare nel dettaglio: l’orecchio interno ed esterno!.
Il giovane andò quindi dal suo maestro Antonio
Scarpa, anatomista rinomato, e gli confidò che avrebbe voluto creare un grande
modello in cera dell’orecchio.
Ma Scarpa non reagì come lui si aspettava! Lo rimbeccò
con sarcasmo, perché secondo lui Panizza non aveva le doti per un lavoro
artistico di precisione.
Panizza, però, non si fece prendere dallo
sconforto: trovò un venditore di statuine in cera e si fece insegnare e
consigliare su tecniche e colori. Lavorò duramente in segreto e, quando fu
pronto, mostrò a tutti il suo capolavoro!
Panizza non se la prese con il suo scettico
maestro; quando Scarpa fu anziano e acciaccato, se ne prese cura, andandolo a
trovare spesso.
D’altronde, tutti concordavano che il suo era
proprio un gran bell’orecchio: molti anni dopo, nel 1862, il modello fu persino
premiato nella Grande Esposizione di Londra!