Piccola fiaba del lunedì: di cosa sono fatte le stelle?…
1925. Cecilia Payne era una giovane universitaria britannica; amava le stelle e la fisica, ne era rimasta folgorata. In Inghilterra, però, non c’era modo per una donna di intraprendere altra carriera in quel campo che quella di insegnante.
Si spostò dunque in America; la sua più grande passione era lo studio delle stelle, e quale miglior posto per studiarle che alla Harvard University?
Al tempo, Harvard aveva il più ampio archivio di spettri stellari su lastre fotografiche. Gli astronomi ottengono questi spettri unendo uno spettroscopio a un telescopio: così, possono espandere la luce delle stelle in un arcobaleno di colori. Studiandoli, gli scienziati potevano determinare la presenza di un elemento…
Payne ne fu affascinata; basandosi sugli studi di altri scienziati, come Annie Jump Cannon e Meghnad Saha, si imbarcò in un lungo progetto per analizzare gli spettri a disposizione.
Passò ore, giornate, mesi e persino anni a studiare e lavorare, con grande dedizione e tenacia!
In due anni, produsse una tesi di dottorato fondamentale per l’astrofica; aveva scoperto che i gas “leggeri”, e non gli elementi più “pesanti”, componevano la maggior parte delle stelle! Le stelle sono gassose!
La tesi di Payne fu inviata anche al Professor Russell, della Princeton University… che però la smentì subito! Russel la informò che i suoi risultati erano “chiaramente impossibili”.
E Payne, cedendo alla pressione, inserì nella sua preziosa tesi una smentita dei risultati ottenuti, chiamandoli “quasi certamente non veri”.
In pochi anni, però, qualcosa avvenne: altri astronomi si accorsero che i suoi risultati erano sia corretti che fondamentali! Cecilia aveva avuto ragione.
Il lavoro di Cecilia Payne fu definito dall’astronomo Otto Struve nel 1960 “la più brillante tesi di dottorato mai scritta in astronomia”, e in seguito Payne divenne la prima donna a dirigere il Dipartimento di Astronomia di Harvard.