Piccola fiaba del lunedì. Dove il Da Vinci e la sua grande maestria arrivano infine anche a Pavia

È inverno ormai, 1510 l’anno,

e l’acuto Leonardo pensa senza affanno

che il funzionamento di muscoli e ossature

sia da conoscere, e non solo per trovar cure.

L’anatomia, ahi noi, era di rado cosa nota,

ai suoi dettagli poca gente era devota:

testi lunghi e poco chiari le eran dedicati

dal cui studio si usciva assai affaticati.

Perché non spiegare con figure e bei tratti

quello di cui la parola tinge scarsi ritratti?

Così pensava anche il dottor Della Torre,

e così presto a Pavia Leonardo accorre.

Diligenti, i due analizzano i corpi a fondo,

e Leonardo tratteggia con segno fecondo

forme e proporzioni assai precise su foglio,

così che il loro studio non sia più uno scoglio.

A volte però non tutto si può ben finire:

Della Torre muore e pone fine al colto ardire;

così a Pavia del suo atlante del corpo umano

il Da Vinci disegnò forse solo faccia, braccio e mano!

Testo e immagine di Ester Maria Bernardi