Piccola fiaba del lunedì: il genio in Oltrepò
1894. I fratelli Hermann e Jacob Einstein erano
molto intraprendenti; volevano avviare un’attività nel campo
dell’elettrotecnica a Pavia, in Italia, e così si trasferirono dalla Germania
con le loro famiglie.
Uno dei figli di Hermann, Albert, doveva finire di
studiare e rimase a Monaco. L’accademia che frequentava, però, non gli piaceva;
così restrittiva e severa… Albert decise di fingersi malato e di raggiungere
la famiglia in Italia!
A Pavia, e in particolare nell’Oltrepò Pavese,
passò giornate meravigliose. Molti anni dopo, scrisse a una amica dell’epoca,
Ernestina Marangoni, che i suoi ricordi in Italia erano tra i suoi più cari e
belli!
Le vicende della vita, e la orribile seconda guerra
mondiale, separarono Albert da quei bei luoghi; lui divenne un famoso fisico e
fu costretto a emigrare in America, e la guerra non risparmiò neanche la quieta
cittadella di Pavia, che venne bombardata.
Ma quando la pace tornò, i destini della cittadina
e del fisico si incrociarono di nuovo. Ernestina si ricordò infatti dell’amico
e gli scrisse chiedendogli aiuto: voleva che intercedesse presso gli alleati
per ricostruire il ponte coperto di Pavia, che era stato distrutto!
Ebbe inizio una bella corrispondenza tra i due
vecchi compagni di gioco; e anche se Albert non poté aiutare alla ricostruzione,
le lettere che si scambiò con Ernestina aiutarono a riportare alla memoria
ricordi felici di una gioventù spensierata tra le strade e le dolci colline
pavesi.