Storie di medici. Gli ospedali sono i più splendidi monumenti
“Non v’è quasi Città ove non si vedono Magnifici monumenti per la conservazione, o per sollievo della misera umanità. L’utilità di questi monumenti durerà finché dureranno, ed esisteranno uomini sopra la terra.
… E se nelle rivoluzioni de’ tempi disastrosi certi stabilimenti per necessità vengono a debilitarsi o distruggersi; i Spedali … diverranno sempre più necessari, a misura che cresceranno (secondo le vicende) le miserie dell’umanità.” Così Giovanni Alessandro Brambilla, Protochirurgo dell’esercito asburgico e chirurgo personale dell’Imperatore Giuseppe II paragonava la fondazione degli ospedali alla costruzione dei più splendidi monumenti.
Brambilla, proveniente da una famiglia modesta, si era formato ancora giovanissimo presso l’Ospedale San Matteo di Pavia, svolgendo, come i suoi colleghi aspiranti chirurghi, umili mansioni.
Si era poi arruolato ancora giovanissimo nell’esercito asburgico e da sottochirurgo, il grado più basso in questo ruolo, aveva potuto constatare le difficili condizioni di lavoro, le sofferenze dei soldati, la paura e la miseria. Dopo una brillante carriera si trovò a ricoprire incarichi di grande prestigio e spese tutta la vita per migliorare le condizioni degli ospedali, del personale sanitario dell’esercito e dei pazienti.