Storie di medici. Johann Peter Frank e la sanità pubblica
Il clinico Johann Peter Frank (Rodalben 1745 – Vienna 1821) insegnò all’Università di Pavia per circa dieci anni, tra il 1785 e il 1795. Destinato a studi letterari o giuridici, Johann Peter decise invece di diventare medico, a dispetto della forte opposizione dei genitori.
Ancora studente rivolse il suo interesse a quelle malattie che potevano essere combattute solo con l’intervento di un “pubblico controllo”. La concentrazione delle persone in città intensamente popolate ricollegabile alla rivoluzione industriale, in effetti, aveva favorito il diffondersi di malattie infettive, e si affermava l’idea che la sanità pubblica fosse una responsabilità dello Stato.
A lui si deve il primo trattato di igiene pubblica – il Sistema compiuto di polizia medica, pubblicato per la prima volta in tedesco tra il 1779 e il 1819 e poi tradotto in diverse lingue.
Compito del medico – della comunità medica – era, secondo Frank, non solo quello di curare le malattie, ma anche di prevenirle.
L’opera di Frank è ricca di riferimenti all’igiene della persona e degli alloggi, ai rifornimenti idrici e alimentari e ai possibili interventi degli Stati per fronteggiare il diffondersi di alcune malattie, a tutela della società intera e dunque dei singoli individui. Occorre combattere prima di tutto la miseria, “madre di tutte le malattie”, e vigilare affinché nella vita degli individui “dalla culla alla tomba” siano presenti case abitabili, alimentazione adeguata, igiene personale, condizioni di lavoro accettabili, assistenza ai malati e sorveglianza sulle sepolture.
Famosissimo al suo tempo, curò, tra gli altri, lo Zar Alessandro I (di cui fu medico personale) e Ludwig van Beethoven.