Sala Volta
Inaugurata in occasione delle celebrazioni per il bicentenario dell’invenzione della pila (1999), la sala ospita una ricca collezione di strumenti appartenenti all’originario Gabinetto di fisica di Alessandro Volta, che insegnò Fisica sperimentale a Pavia a partire dal 1778.
Su un lato della sala, due tavoli da lavoro appartenenti allo stesso Volta ospitano alcuni esemplari dei numerosi strumenti che egli utilizzò per investigare le proprietà della carica elettrica e dei corpi elettrizzati: elettrofori, elettroscopi a pagliuzze ed elettroscopi condensatori, elettrometri, scaricatori, quadri di Franklin e conduttori di varie forme.
Troviamo inoltre alcune copie della pila di Volta (le originali sono andate distrutte in un incendio a Como nel 1899), varie bottiglie di Leida (singole o in batteria), una macchina elettrostatica di Nairne, degli eudiometri, delle pistole di Volta e un apparecchio per lo studio della dilatazione dei gas (Volta determinò la legge di dilatazione isobara dieci anni prima di Gay-Lussac).
Al centro della sala, due vetrine contengono strumenti di meccanica e di pneumatica appartenenti al liceo Ugo Foscolo di Pavia: apparecchi per lo studio del moto su di un piano inclinato e per lo studio degli urti elastici, pulegge, pompe, una fontana intermittente e un apparecchio per valutare la resistenza dell’aria. Si tratta di strumenti acquistati o fatti costruire da Volta e che furono trasferiti quando, intorno alla metà del XIX secolo, una riforma degli ordinamenti scolastici assegnò ai Licei l’insegnamento della Meccanica.
Completano la collezione del Gabinetto alcuni armadi contenenti strumenti di elettrologia (bottiglie di Lane e di Leida, calamite, magneti, pile a secco), meccanica e termologia (una bilancia idrostatica di precisione, calorimetri di Laplace e di Lavoisier, termometri e barometri, un tubo di Newton), ottica (specchi, lenti, prismi, microscopi, un telescopio) e due campioni rispettivamente del metro e del kilogrammo.