Un dottore da premio Nobel
Nel 1906 vinse il premio Nobel Camillo Golgi (1843-1926) per una tecnica istologica che permise per la prima volta di osservare la struttura delle cellule nervose.
Golgi, laureato a Pavia nel 1865, non potendo contare su una stabile posizione lavorativa, partecipò a un concorso per un posto di primario alle Pie Case degli incurabili ad Abbiategrasso, un ospedale per gravi pazienti cronici, risultando vincitore. Con l’arrivo nell’ospedale di una piccola città l’attività di ricerca del giovane medico sembrava destinata a interrompersi, poiché l’ospedale non disponeva di strumentazione scientifica e non prevedeva spese diverse da quelle programmate per ospitalità e trattamento dei malati.
Tuttavia Golgi allestì nella cucina del piccolo appartamento che occupava all’interno dell’ospedale un rudimentale laboratorio con un microscopio e pochi attrezzi di sua proprietà e continuò il lavoro di ricerca.
Nel 1873 descrisse per la prima volta il metodo messo a punto: la reazione nera (o reazione cromoargentica) che avrebbe cambiato il corso della neuroanatomia e della neuroistologia di fine secolo, permettendo di evidenziare l’anatomia delle cellule nervose.
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